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Il territorio

l territorio del Comune di Castel Ritaldi è al margine sud-occidentale della Valle Umbra, sulle pendici settentrionali dei Monti Martani; copre una superficie di 22,50 Kmq e conta circa 3000 abitanti: i casterritaldesi. Comprende le frazioni di Bruna, Castel S.Giovanni, Colle del Marchese, Mercatello e orregrosso. 

La cittadina è un fiorente centro agricolo. I corsi d’acqua del territorio di Castel Ritaldi idrogeograficamente sono tributari del fiume Topino. Lungo il corso d’acqua del Ruicciano affiorano fenomeni di erosione della marnoso arenacea, ed anche iniziali forme di calanchi nelle argille. Lungo il Ruicciano esistono mulini, non più funzionanti che sfruttavano il corso d’acqua. 


La coltivazione dell’olivo si insedia sulle colline marnoso-arenacee e argillose. Le varietà principali coltivate dell’olivo sono il moraiolo, il leccino, il frantoiano, il S. Felice, riportati secondo la percentuale di coltivazione.


Le caratteristiche chimico-fisiche permettono che la produzione dell’olio sia di elevate qualità organolettiche e che la percentuale di acidità sia inferiore allo 0,2%. L’adesione della quasi totalità delle aziende alla normativa comunitaria (tutela della produzione biologica) permette una produzione di un olio biologicamente non trattato.


La superficie coltivata è di circa 300 ha. 
Le aziende sono di piccole dimensioni e le aree coltivate “le chiuse”, diffuse nel territorio. La lavorazione e trasformazione dell’olivo impiega metodi che non alterano la qualità dell’olio. La produzione rientra nella DOP dei Monti Martani.


Il centro storico di Castel Ritaldi è cinto dalle mura del Castello del XIII secolo ove merita una visita la Chiesa parrocchiale di Santa Marina, edificata tra il XIV e XV secolo, con all'interno la Madonna col Bambino in una mandorla di Serafini (1508), la Madonna del Soccorso attribuita a Lattanzio di Nicolò di Liberatore detto l'Alunno ed un interessante affresco di Tiberio d'Assisi. Nella piazza la Chiesa di San Nicola, con un bel portale del 1486. 


Fuori dal centro abitato percorrendo la strada per Colle del Marchese si incontra la Pieve di San Gregorio in Nido, edificio romanico sorto intorno al 1141, con splendide decorazioni in bassorilievo sulla facciata e sul portale ad archi incassati, con una ghiera a motivi vegetali intrecciata con figure fantastiche.

In località San Quirico è stata ritrovata la Lex Spoletina (o Lex Luci) che proibiva il taglio degli alberi in un bosco sacro dedicato a Giove, reperto romano del III sec. a.C., oggi custodito nel Museo Archeologico di Spoleto.

Si giunge quindi a Colle del Marchese dove l'antica e nobile famiglia spoletina Parenzi ebbe vasti possedimenti.
Conserva tutt'oggi notevoli resti di mura e il bastione principale trasformato in torre campanaria.